Teatro

VI° Gender Bender Festival a Bologna

VI° Gender Bender Festival a Bologna

Dal 28 ottobre al 2 novembre, Bologna accoglie la 6° edizione di Gender Bender, festival internazionale ideato e diretto da Daniele Del Pozzo, prodotto da Il Cassero gay lesbian center, e dedicato alle nuove rappresentazioni del corpo e agli immaginari contemporanei prodotti dagli artisti intorno alle identità di genere e di orientamento sessuale. I continui e rapidi mutamenti che caratterizzano la nostra epoca coinvolgono ogni aspetto della vita e del mondo. Le tante profonde trasformazioni sociali e culturali, avvenute a partire dalla metà del secolo scorso, ci portano quotidianamente a interrogarci su quello che sembra uno dei temi fondanti, in questo ambito, di questo inizio di millennio: l’identità nel cambiamento. Gender Bender dedica quest’anno un’attenzione particolare al tema del Maschio del Futuro. Quale sarà il maschio di domani? È possibile già intuirlo nelle opere lievi e intense, oneste e sfaccettate, molte in prima nazionale, degli artisti invitati: nei due giovanissimi interpreti di 13 diretti dalla madre, la coreografa Beth Cassani, nei corpi espansi oltre i diktat imposti dall’estetica del fitness dipinti su grandi pareti dall’artista finlandese Jukka Korkeilla, nelle lucide ed ironiche riflessioni di Chris Waitt, regista e interprete del film A complete history of my sexual failures, nella favola al contrario della compagnia di teatro belga Clinic Orgasm Society, nell’intimo e struggente duetto maschile Still difficult duet dei coreografi Pieter Ampe & Guilherme Garrido, o nelle dolorose testimonianze dei protagonisti del documentario sull’Iran Be like Others, costretti al cambio di sesso per vivere la propria omosessualità, altrimenti perseguibile con la morte. Attraverso questi e molti altri artisti, il festival continua ad esplorare gli ambiti di libertà espressiva in cui le persone cercano una possibile felicità, al di là dei limiti imposti dagli stereotipi e dalle norme. L’apertura di questa sesta edizione di Gender Bender è affidata al grande Paolo Poli (martedì 28 ottobre, alle 18.30, Cassero), che, dopo un brindisi inaugurale, presenterà al pubblico festivaliero una selezione dei suoi sketch più brillanti e pillole in anteprima del suo nuovo spettacolo, Sillabari, ispirato ai racconti di Goffredo Parise. La sezione Danza e Teatro, che si svolgerà al MAMbo di Via don Minzoni e al Teatro San Martino di Via Oberdan, si apre con lo spettacolo di teatro in prima nazionale J’ai gravé le nom de ma grenouille dans ton foie (Ho scritto il nome della mia rana sul tuo fegato), pièce della compagnia belga C.O.S. – Clinic Orgasm Society, per la prima volta in Italia. Lo spettacolo mette in scena una favola classica, assemblando in maniera sorprendente una serie di azioni, apparentemente caotiche con l’ausilio drammaturgico di una videocamera e di una musicista. Lo spettacolo, diviso nettamente in due parti, arriva letteralmente a ribaltare in maniera non simmetrica i ruoli classici dei personaggi della fiaba: il principe e la principessa. La sezione continua con tre spettacoli di danza contemporanea, selezionati da Roberto Casarotto: tre lavori internazionali di altissima qualità e innovazione. 13 della coreografa inglese Beth Cassani (in prima nazionale), interpretato dai suoi figli, è la giocosa messa in scena di un rito di passaggio, ovvero come diventare un uomo in cinque facili mosse. I due ragazzi, in parte danzando, in parte recitando, raccontano allo spettatore la costruzione della loro identità maschile e le relative domande su che cosa significhi diventare un uomo nel ventunesimo secolo. Lo spettacolo è un vero e proprio evento unico, replicabile solo per quest’anno, fino a quando, cioè, i due interpreti diventeranno entrambi adolescenti. Placebo Treatment (in prima nazionale) del coreografo tedesco Felix Ruckert (presente agli spettacoli), ospitata nella prestigiosa nuova sede del MAMbo (Museo d’arte moderna di Bologna), è una perfomance pensata per spazi non convenzionali alla danza. Durante lo spettacolo tre ballerini interpretano il ruolo di terapeuti/demiurghi, che trasformano i corpi degli spettatori in vere e proprie sculture viventi. Nei suoi spettacoli Felix Ruckert persegue il sovvertimento dei codici della società, rompendo tabù precostituiti, suscitando emozioni contrastanti e coinvolgendo spesso il pubblico in una partecipazione attiva. Radicale e iconoclasta, Ruckert (che l’anno scorso a Venezia portò il discusso Messiah Game, pièce danzata costruita su parti del Nuovo Testamento) è un coreografo che divide pubblico e critica (MamBo 1 e 2 novembre ore 18). Still Difficult Duet dei coreografi Guilherme Garrido e Pieter Ampe ritrae, con grande ironia e intelligenza, vari modelli di relazioni al maschile, mettendone in discussione gli aspetti legati agli stereotipi sulla virilità e ribaltandone modelli e consuetudini. La performance vede sulla scena Pieter Ampe, allievo della coreografa belga Anne Teresa De Keersmaeker e nuovo membro della sua prestigiosa compagnia Rosas, e Guilherme Garrido, coreografo e danzatore portoghese (ha ballato nell’ultimo progetto di Maria Clara Villa-Lobos Super! ). Il festival comprende anche importanti sezioni dedicate al cinema, alla televisione e alle arti visive. Info: 051 5280391 www.genderbender.it